I pazienti del Dottor Gemini

Un corridoio illuminato in parte e buio in fondo.

Sono più di cinquant’anni che il Dottor Viale Gemini si occupa di paralisi notturne ed esperienze fuori dal corpo. Avendo fatto esperienza lui stesso di paralisi notturne, ha potuto mettere a punto “Il metodo Gemini”, una serie di tecniche per uscire fuori dal corpo col proprio spirito.
Nei primi anni settanta ha aperto una clinica per trattare alcuni pazienti prelevati dai manicomi, e nel corso degli anni successivi ha archiviato un’enorme mole di dati riguardanti le paralisi notturne e le esperienze fuori dal corpo, testimonianze dirette dei suoi pazienti.
Dove i suoi colleghi hanno visto malati mentali, lui ha visto persone speciali, capaci di osservare il mondo con occhi diversi, di viaggiare con lo spirito e di vivere esperienze fuori dall’ordinario. E più questi pazienti venivano considerati pazzi, più erano alte le loro capacità di viaggiare in altre dimensioni.
Intendiamoci, non parliamo di gente che urla senza motivo, osserva fuori dalla finestra tutto il giorno con sguardo attonito, o spalma la merda sui muri saltando come una scimmia. Ci riferiamo a persone normali, considerate matte solo per ciò che volevano condividere col mondo.
“Il metodo Gemini” ha insegnato a queste persone che le paralisi notturne sono l’anticamera di un’esperienza fuori dal corpo. Generalmente il lasso di tempo trascorso in questa “anticamera” è così breve da non rendersi nemmeno conto di averla attraversata. Negli ultimi anni del nostro tempo capita sempre più spesso che le persone rimangano invece bloccate in un questo limbo indefinito, in cui vivono creature sconosciute alla razza umana e spiriti che vagano da tempo immemore. Qui i sentori animici sono ampliati all’inverosimile e le capacità fisiche totalmente annichilite. Ciò che caratterizza i racconti di queste persone è l’incapacità di muovere il proprio fisico, ma di poter percepire con altri sensi tutto ciò che li circonda.


Le testimonianze qui raccolte sono state ottenute tramite ipnosi, che facevano rivivere ai pazienti le loro esperienze, risveglio compreso, come stessero accadendo in quel momento. Da questa documentazione si evince che, per molte persone, le paralisi notturne sono quasi sempre terrorifiche, a tal punto da farle impazzire e avere difficoltà a vivere normalmente nella società. Di tanto in tanto c’è però testimonianza di esperienze positive. Taluni raccontano di orrori così profondi da richiedere una risalita verso un vero paradiso, quasi fossero personaggi danteschi di una nuova era.
Rimarrete esterefatti nel leggere le seguenti esperienze, e chissà che alcune di queste non vi facciano ricordare che anche voi, una volta, siete stati viaggiatori di altri mondi, bloccati nel fisico, ma infiniti nello spirito.

Daniela, 25 anni – Modena
«Cos’è questa sensazione? Sono sveglia? No, un’altra paralisi no. Non posso muovermi, non riesco ad aprire gli occhi, eppure mi sembra di vedere. Percepisco il mio respiro, lo sento entrare e uscire dal mio corpo. C’è qualcuno? Stai tranquilla, lo sai che sono allucinazioni. Sento un ronzio all’orecchio, mi sto agitando. C’è qualcuno, ne sono sicura, lo sento camminare nell’ombra, ne sento i passi e percepisco la sua presenza. E’ una vecchia signora che però non mi pare umana, somiglia a una strega e sta rovistando tra le mie cose, sento il rumore degli oggetti che cadono. Ho la consapevolezza che ogni tanto mi guardi e mi spaventa. Muovi la testa, muovi la testa, svegliati cazzo, svegliati!
Uff… non è stata neanche così brutta, ne ho avute di peggiori.»

Adriano, 43 anni – Potenza
«Sto dormendo? Se mi sto accorgendo che sto dormendo potrei andare in paralisi. Ecco, sento quella sensazione di merda in cui mi pare arrivi qualcuno. Oh no, c’è gente in casa, sono entrati e io non riesco a muovermi. Stanno entrando in camera dei bimbi, li sento urlare. Alzati, svegliati! Sono terrorizzato, sento la paura nel mio respiro affannato sul cuscino. Stanno arrivando, li sento fuori dalla camera, stanno aprendo la porta. Cosa hai fatto ai miei figli bastardo? Ti ammazzo! Calmati, è un’allucinazione. E se non lo fosse? E’ così reale. E’ entrato, sento la sua presenza al mio fianco e ha in mano un coltello. No, bastardo! Mi sta accoltellando! Svegliati svegliati!…
Mi sono svegliato, ma sento ancora il dolore. I bimbi! Lo so che non è successo nulla, ma preferisco controllare.»

Sara, 33 anni – Rimini
«Un peso sulla pancia, un forte dolore, l’incapacità di muovermi nonostante mi stia sforzando. Sento puzza. E’ l’odore di questa creatura sul mio corpo. Si avvicina al mio volto, ne sento il respiro, la forza. Cerco di combatterla, so che dentro di me ho la forza per scacciarla. La sua bava cola sul mio viso. Sono pietrificata dal terrore, ma non posso cedere o chissà cosa potrà accadere. Devo combattere, resistere ancora. Svegliati, svegliati!…
Ce l’ho fatta, mi sono svegliata. Sono sudata marcia. Ho la sensazione che possa essere ancora qui intorno. Ho paura, non voglio rimettermi subito a dormire, non ce la faccio. Terrò accesa la luce e aspetterò un po’, l’ultima volta appena chiudevo gli occhi finivo nuovamente in paralisi.»

Daniele, 23 anni – Roma
«Non riesco a dormire nonostante sia stanco, ma se i miei occhi dovessero chiudersi finirei immediatamente in paralisi notturna. Ho già paura ora e ancora non è successo niente. Mi aspetta un’altra notte in bianco? Domani devo alzarmi presto e sarò distrutto ancora una volta, sempre che riesca ad alzarmi. Devo stare tranquillo, respirare e cercare di addormentarmi e non accadrà nulla…
La stanza è in fiamme. Che strano, non ho paura, eppure sono consapevole di essere in paralisi. C’è una creatura cornuta tra le fiamme, che cliché. Aspetta, ma dove sono? Sto dormendo nel letto, ma sono anche in piedi vicino la finestra. Riesco a percepirmi e vedermi in due punti distinti. Mi guardo dormire e allo stesso tempo mi vedo in piedi. Il me che dorme è come non fosse consapevole di nulla, eppure sono io e sto guardando il me in piedi che parla con la creatura cornuta. E’ lei che sta bruciando la stanza, ma non è pericolsa. Sento caldo, dolore, e ci sono bisbigli. Il me in piedi parla con la creatura in una lingua che non comprendo. Stanno entrambi guardando il me che dorme, parlano di me. Ma cosa dicono? Perché il me in piedi non capisce? Non ho più il dono dell’ubiquità ora, sono semplicemente sdraiato nel letto, paralizzato. Ho gli occhi chiusi, eppure vedo attraverso le palpebre. Tutto sfuma piano piano e non mi risveglio nemmeno, semplicemente torno a dormire. Domani ricorderò tutto.»

Lucio, 56 anni – Napoli
«Ma che cos’è questa sensazione? E’ favolosa. Sono consapevole di essere sul letto, ma sto anche viaggiando velocemente in uno spazio infinito. Il mio corpo è sconquassato da questa velocità, la polvere di stelle mi sferza il viso e tutto intorno a me c’è un cielo buio, ma non ho paura. Lo spazio e il tempo sono infiniti e le stelle illuminano il mio percorso. Non ricordo quando tutto questo ha avuto termine e non ricordo nemmeno quale notte sia accaduto.»

Roberta, 47 anni, Siracusa
«Mi pare di cadere, ho la nausea e potrei vomitare. Com’è possibile se sto dormendo? No, non sto più dormendo, sono a letto, ma vigile. Sono a pancia sotto e mi pare di cadere. Cos’è questo olezzo? Oh, un dolore al petto, una sensazione orripilante e poi una caduta infinita dentro neri abissi. Sono terrorizzata mentre cado in eterno in una sorta di imbuto nero del quale è come potessi contarne i livelli. C’è solo solitudine, strazio e lamenti. Percepisco meglio i livelli attrraverso i quali sto cadendo. Sono consapevole che prima o poi la mia caduta verticale avrà fine, mentre ogni livello orizzontale è infinito. Non sono la più disperata qui, sento urla indemoniate e sofferenti in ogni strato che visito velocemente. Ci sono creature che si attaccano tra loro con odio e rabbia e più mi percepiscono cadere verso il basso più si straziano di dolore e sofferenza per cercare di prendermi, dilaniarmi e contaminarmi. Ma sono troppo veloce per loro e la mia disperata caduta continua mentre prego dio di tirarmi fuori da questo inferno notturno. Perché mi fai questo? A cosa mi serve? Cosa posso mai imparare da questo infinito inferno maledetto? Non vedo con gli occhi, ma i sentori che provo creano immagini nella mia mente e percepisco l’avvicinarsi di creature dall’orrorifico aspetto. Non ho speranza, sono spacciata, destinata a cadere fino all’ultimo livello di questo abisso. Cos’è, l’inferno dantesto? L’ade greco? Mi lacero di dolore e disperazione mentre piango dentro, senza che nessuna lacrima mi scivoli sul viso. La mia preghiera non viene ascoltata e io continuo a cadere abbandonandomi al mio destino maledetto…
E’ in quel momento che mi desto, portandomi appresso da quel luogo una paura e un dolore che non mi abbandoneranno più. Sono madida di sudore che puzza come mai l’ho sentito sul mio corpo. Mi sento infettata di marcio e malvagità, conscia che non riprenderò più sonno. Terrorizzata scorgo il buio della mia stanza temendo che qualche creatura di quel luogo possa avermi seguita. Mio marito dorme al mio fianco e sono contenta che ciò che ho vissuto non sia la mia realtà attuale. Ho bisogno d’aria e mi affaccio alla finestra. Vedo la notte giungere al termine e l’alba trasformarsi in giorno. Distrutta nell’animo mi rimetto a letto, convinta che la luce diurna proteggerà il mio sonno.»

Raffaele, 17 anni – Genova
«Ancora una volta non posso muovermi nonostante sia sveglio, ma questa volta è diversa, non ci sono presenze intorno a me, nessuna paura, niente. Una disperata sensazione, che mai ho provato prima, mi assale nel profondo dell’animo e mi sento solo. Non so spiegarmelo, ma è come mi stessero togliendo la speranza, la fede. Non c’è nulla per cui valga la pena vivere, tutto è perduto, non c’è possibilità alcuna, sono spacciato. Pervaso da una profonda tristezza percepisco un’entità nascosta che mi osserva dall’alto. Sono la persona più triste del mondo. Non appena mi riprenderò da questa paralisi mi ucciderò sicuramente. Esistono solo il male, l’orrore e la disperazione e io ho consapevolezza che è così per tutti, solo che le altre persone ancora non lo sanno. Mi viene tolto tutto, ogni sentimento che potessi provare o abbia mai provato in vita non esiste più. Non c’è traccia di me, nessun ricordo, non so più chi sono e perché abbia deciso di vivere, ma ancora di più mi chiedo perché non abbia messo fine alla mia vita prima di questo momento. Ora la tristezza e la disperazione che sento dentro di me le percepisco come vive entità, che mi tolgono ogni capacità animica. Non ho nemmeno paura, sono solo disperatamente triste perché conscio che questa vita non ha valore alcuno e non vale nemmeno la pena di essere vissuta.»

Elena, 55 anni, Trieste
«Mi sento strana e non posso muovermi, ma provo pace e tranquillità, sentimenti che tutto a un tratto diventano vera e propria esastasi. Sopra di me percepisco forme di colori che sono come persone vive. Emanano amore e lo sento dentro di me. Non sono mai stata così felice. Mi accorgo di essere sopra il tetto di casa e non ho corpo fisico, è come fossi ovunque. Poi una di queste forme di colori mi prende per mano e insieme viaggiamo sopra tutta la città. E’ bellissimo, sto volando e provo amore e felicità. Di colpo siamo sopra un bosco e lì questa persona mi avvolge mischiando il suo essere con il mio. Diventiamo una cosa sola e tra noi c’è solo amore. Non ho mai provato una sensazione così forte e mi sveglio all’improvviso…
Sento che sto ancora venendo e l’orgasmo pare non finire mai. Godo e gioisco, finché tutto non finisce, poi mi rattrisco e comincio a piangere perché capisco che è tutto finito e non so se ricapiterà mai più.»

Daniele, 31 anni – Bologna
«Il mio corpo è completamente rigido e non riesco a muoverlo. Sto cercando di urlare per chiedere aiuto ma non ci riesco. Sono in paralisi e sento una forte pressione nel petto. Il cuore sta per cedere, lo sento spremuto e ho come l’impressione che se lasciassi andare questa resistenza potrei morire. Sto male e ho paura. Una nera presenza riempie la mia stanza e percepisco che si nutre della mia sofferenza. Diventa più grande e più forte e in me c’è solo il terrore. Il mio corpo non regge più e mi dispero sentendo che il mio spirito lo sta abbandonando. E’ triste e doloroso. Sono morto…
Ma non è la fine, esisto ancora, ma dove? Ho la consapevolezza di nascere, ma in un modo nuovo. E’ bellissimo, mi sto accorgendo che sto nascendo e non appena sono nato vengo investito da sensazioni talmente belle che solo in questo luogo e con questo corpo spirituale è possibile sopportarle. Sono infinito ed esisto ovunque. Percepisco la mia coscienza nel punto in cui mi trovo, ma è come avessi il dono di un’ubiquità infinita e senza tempo. Sono fatto di luce circolare e vengo investito da una bomba di amore che preme sul viso, sconquassandolo. E’ estasi pura, il paradiso. Di fronte a me, lontano e vicino allo stesso tempo c’è l’inizio e la fine di tutte le cose. E’ luce e amore, che emana tutto intorno e sento che mi ama come fossi la cosa più importante di tutto l’universo. Sento l’amore che prova per me, lo percepisco nella parte bassa della mia coscienza. E’ come avere un contenitore in cui questo amore è riposto e nonostante non sia del tutto pieno è la cosa più bella che abbia mai provato. So che posso muovermi col pensiero ed essere in un attimo ovunque voglia. Mi chiedo se sono morto nonostante non sia mai stato così vivo. Non c’è alcuna sofferenza qui, solo luce e amore. Siamo solo noi due e sopra al luogo in cui ci troviamo non c’è altro, come fossimo al livello più alto dei cieli del paradiso. Sotto di me, come fossero velati dalla luce in cui mi trovo, vedo luoghi e mondi che esistono al di fuori di questo contesto. Mi guardo intorno e a un tratto percepisco qualcosa di vivo. Lo sento dentro e solo dopo appare ai miei occhi. In questo luogo le regole sono diverse dal nostro mondo, in cui prima vedi e senti e solo dopo provi emozioni. Qui invece prima provi le emozioni dentro e poi, attraverso di esse, puoi vedere e sentire. Lo spirito e i sentimenti creano la realtà, che si esprime mostrando ciò che esiste veramente e nulla può esserle nascosto. Ecco che sto guardando un fiore, è bellissimo ed è fatto di luce anch’esso. Sento la sua vita e il suo amore dentro di me, come se potessimo scambiarci emozioni solo perché siamo vivi. Non appena percepisco che è di colore rosso mi accorgo che non è soltanto una sua caratteristica, ma una vera e propria entità viva. Tutto ciò che da sensazione è vivo. Sono rapito dalla sua bellezza, che è per me talmente grande da provarne vergogna.
Mi guardo ancora intorno e mi sento la persona più felice che sia mai esistita. Questa luce e questo amore mi attraversano, mi rendono vivo, mi saziano di ciò che il mio spirito necessita. Ad un tratto mi chiedo nuovamente se sono morto e ricordo la mia vita terrena. Penso ai miei genitori, che ancora hanno bisogno di me e di colpo, come se avessi fatto una scelta, come non fossi degno di rimanere più in questo luogo, vengo catapultato nella mia vita precedente…
Non so dire quale notte tutto questo sia accaduto, posso solo dedurre un prima e un dopo in base ad alcuni ricordi. E’ come se fosse successo sempre, come se il tempo terreno non possa collocare questa esperienza perché essa gli è immune. Dopo ciò che ho vissuto, la mia consapevolezza è cambiata. E’ come sapessi cose che non ho mai studiato e che nessuno mi ha raccontato. E’ come se alcune conoscenze fossero state impresse a fuoco vivo nel mio spirito, che non si dà più pace. Mi chiedo sempre cosa devo fare, se ho uno scopo nella vita, se sono stato portato in quel luogo per un motivo specifico. E’ un pensiero fisso nella mia testa e nel mio animo. Sono consapevole che tornerò in quel luogo alla mia morte e sono assolutamente certo che ciò che ho visto e vissuto è tale e quale a ciò che Dante scrive nell’ultimo canto del paradiso.»

Recent Comments

  • Lorena
    11/10/2021 - 17:18 · Rispondi

    Bellissimo <3 Mi sono rivista in tante testimonianze, purtroppo le mie paralisi sono sempre state terrorizzanti, spero di poterne avere di "belle", proprio come quella di Daniele da Bologna.
    Grazie!

    • gabrieledamato
      11/10/2021 - 17:25 · Rispondi

      Allora potresti essere anche tu una paziente del Dottor Gemini 😉
      Già, anche io ne ho fatte parecchie di terrorifiche e capisco bene. Per questo racconto ho proprio preso spunto dalle mie esperienze di paralisi notturne. Per un periodo della mia vita è stata prassi ogni notte :-O
      Speriamo prima o poi tu possa fare una bella esperienza fuori dal corpo come quella che citi 😉

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